sabato, agosto 11, 2007

La mia notte di San Lorenzo

...la notte delle stelle!?
io non ne ho viste...
i fantasmi affollavano la mia mente...danzavano attorno istigandomi alla follia utilizzando giochi di parole ricche di palindromi, sinonimi e metafore...
solamente per il gusto crudele di stuzzicare l'infermo che ha messo da parte la sua sicurezza e la voglia di offendere...
ma resistevo alla derisione per tedio in quella fase del sonno che ti permette di essere cosciente ed immaginare che tutto ciò al mattino svanirà,e resteranno dentro i segni di una notte crudele .
Nascosti nell'ombra , le principesse si trasformano in noiosi ragionieri che invece di ballare con i loro tutù, decidevano di razionalizzare la mia vita in numeri per chiedere alla fine di offrirgli l'anima.
Solo con le mie paure e la rabbia che si trasformavano in amaro veleno..." come quello dei piccoli serpenti che alla nascita mordono ed uccidono la propria madre" .
Ma il veleno bisogna inglobbarlo... o ti uccide corrodendoti dentro come se fosse acido.
E dei flashback mi regalavano attimi di tranquillità legata a ricordi che i fantasmi deridevano, colpendomi con sferzate di corde bagnate e sputi sulle ferite provocate...
ma la notte avanzava lentamente....
mi ero preparato alle offese...
avevo cercato di offuscare la mia mente per subire coscientemente i colpi.
e avanzava la notte...
ed aumentavano i fantasmi che stanchi del loro triste gioco, venivano allontanati dalle iene e dagli sciacalli ed alle grida per la sete mi veniva offerta acqua salmastra che lacerava dentro le mie viscere, e le ferite venivano sporcate dalla sabbia alzata dal vento.
Con un gesto il demone pù alto decise che le mie urla dovevano essere "silenziose" e per quanto mi sforzassi, non usciva un suono.
Solo gli sguardi mi rimanevono...
Non c'è nulla di più dignitoso,nell'amarezza della sconfitta, di guardare il proprio nemico negli occhi mentre affonda il suo colpo.

E giungeva l'alba portando con se la speranza della luce...
ma in quel momento, capì che doveva ancora giungere il peggio....
una donna bellissima, vestita di una splendida veste azzurra con il viso angelica, la pelle morbida profumata di zagara si avvicinò....alla sua vista tutti gli esseri crepuscolari sparirono impauriti....
mi si avvicinò sorridendo...
un espressione che regalava sicurezza ma nello stesso tempo terrore...
ed inizio....
inizio a sussurrarmi parole irripetibili per la loro dolcezza...
suoni che non avrebbero senso...
ma che regalavano ristoro alle mie mebra lacerate...
e tutto ciò mi provocava lamento, lacrime bruciavano il mio viso, immobile nel dover subire l'ennesimo affronto...
ed alla fine arrivò il mattino e rimasi io e la mia bolla di veleno....
con un insensata voglia di uno sconosciuto gusto di "pasta con la fagiolina".


"Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Come negar che ti amo vita mia?
Come togliermi in petto questa passion?" Grazie Vinicio

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