domenica, agosto 19, 2007

Ladies & Gentlemen...Carmen! Amore di Plastica

Non sei per nulla obbligato a comprendermi
quasi non sento il bisogno d'insistere
Tu che mi offrivi un amore di plastica
ti sei mai chiesto se onesto era illudermi
Ricorda tu sei quello che non c'è quando io piango
tu sei quello che non sa quando è il mio compleanno
quando vago nel buio
Ma come posso dare l'anima e riuscire a credere
che tutto sia più o meno facile quando è impossibile


volevo essere più forte di ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi
se tutto quello che sai darmi
è un amore di plastica

Tu sei quel fuoco che stenta ad accendersi
non hai più scuse eppure sai confondermi
Ricorda tu sei quello che non c'è quando io piango
tu sei quello che non sa quando è il mio compleanno
quando vago nel buio
Ma come posso dare l'anima e riuscire a credere
che tutto sia più o meno facile
quando è impossibile

volevo essere più forte di ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi
se tutto quello che sai darmi
è un amore di plastica

volevo essere più forte di ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi
se tutto quello che sai darmi
è un amore di plastica

ma io non posso accontentarmi
se tutto quello che sai darmi
è un amore di plastica


ciclo di vita

....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!
....forse.... davvero?.....forse si!!!...ma davvero?....no!...ancora!!!!!!

giovedì, agosto 16, 2007

Anestetizzanti sensazioni

Dipingendo la mia mente con i pensieri del colore che preferisco, utilizzandoli come anestetizzanti sensazioni, cosicchè il mondo si colori nuovamente e sembri un posto migliore....
Lascio al destino la possibilità di decidere su come proseguire in questo dedalo di percorsi che mi si presenta senza nessun supporto di indicazione....
Ma in fin dei conti le indicazioni non servono a nulla... ti fan solo risparmiare tempo....
ma se il lume della ragione è perso.... a che serve risparmiare tempo?
Forse per memorizzare la strada per un sicuro ritorno!? ...io non ritorno mai!!
Preferisco partire da un nuovo punto, utilizzandolo come trampolino per un maggiore slancio....
non solcherò mai i mari dallo stesso porto, il mio posto è dove sono, in uno spazio di dimensione tempo definito dalla mie sensazioni e dalle mie soffocanti ossessioni.
Con la vana speranza di superare colonne d'ercole, che bloccano la comune voglia di conoscenza... cercando di raggiungere, un punto di equilibrio dinamico, che mi regali stabilità dettata da un movimento vorticoso di azioni, pensieri ed emozioni.

lunedì, agosto 13, 2007

La civetta...(a dar battaglia parte II)

....gli mancò il respiro e alzò il capo di scatto dal giaciglio.
A quel punto vide intorno a se i druidi ed i consiglieri piu fidati... ma dovette ricadere senza forze sul giaciglio colpito dal dolore delle diverse parti del suo corpo...
Gli si avvicinò Drazondin "signore delle rose", e disse "principe no....giacete, nessun timore offuschi la vostra mente... non c'è battaglia oggi.... è già passata la mezza ed il nemico non si schiera..."
Drazondin "signore delle rose", aveva un aspetto imponente, carnagione olivastra, una barba sempre incolta, capelli ricci... il suo soprannome gli era dovuto a causa delle tre rose esiccate che portava sempre dentro un panno all'interno della corazza....
nessuno sapeva cosa stessero a significare quelle tre rose...
una volta un forestiero aveva chiesto lumi su quelle rose....
dopo aver chiesto tanto insistentemente ebbe la sua risposta...Drazondin, gli si avvicinò all'orecchio e gli sussurrò delle parole.... il forestiero perse il dono della parola e dell'udito... da allora nessuno chiede piu il significato delle rose.
..."Drazondin, fratello mio, il nemico trama alle nostre spalle, il tempo perso non in battaglia in guerra serve a immaginare e realizzare nefandezze, so di stare male.... ma stasera al crepuscolo, Cheredin mi accompagnerà a rendere omaggio agli Dei".
Detto questo si accasciò emettendo un gemito...
Cheredin era un druido che nessuno amava...
veniva dalle desolate lande di Fiordalia, dove due arcobaleni incrociandosi formano una cupola... gli abitanti vivono ballando continuamente sotto una musica assordante che però non è udibile all'esterno della cupola.
gli abitanti di quelle terre avevano la particolarità di vivere al contrario... nascevano anziani e iniziavano a divenire sempre piu giovani... e si ritrovavano quindi giovani con l'esperienza di anziani....
...lui avrà avuto 12 anni per questo veniva detto il druido bambino.
Nacque la notte e si mossero verso il monte....
Il druido bambino iniziò le preghiere con movenze esperte in un corpo gracile... il suo viso imberbe regalava saggezza e le parole cariche di significati venivano dette con voce stridula da bambino...
Il principe era immobile, seduto a gambe incrociate, guardando verso ovest dove sapeva esserci la casa dei sui cari... il vecchio re e la dolce madre che aspettavano il suo rientro.
La notte stellata senza luna era piena di odori e rumori della foresta...ad un tratto da Est arrivò una civetta... ambasciatrice di sventura...
il principe, memore che in un altra occasione cosi gli era stata annunciata dagli dei la sventura del giorno dopo, con un rapido movimento prese il pugnale che aveva nello stivale e colpì la civetta che nel frattempo stava volando via...
Mentra la civetta agonizzante esalava l'ultimo respiro, il principe si girò verso il druido bambino terrorizzato da ciò che aveva visto e gli disse:" non proferire nulla di ciò che hai visto a nessuno da ora sino alla tua morte, gli Dei sanno che non voglio preavvisi di sventure, non trovo piacere a vivere la vita.
Se contravverrai a questo ordine sarai sculacciato in pubblica piazza".
Per Cheredin, nulla era più offensivo di subire un umiliazione del genere, avrebbe cercato la morte invece di subire un affronto del genere.
Giunse il mattino.
Il principe fece schierare i suoi eserciti, ed una volta schierati ordinò ai generali di prendere i 20 uomini più valorosi e di schierarli nelle retrovie a difesa dei suonatori di tamburi.... e disse a questi che durante la battaglia qualunque cosa fosse successa dovevano continuare a suonare.
Fatto questo...inizio ad arringare i suoi uomini...
"avete combattuto per me senza mai mettere in discussione le mie scelte...
siete il miglior esercito che un principe possa avere...
ma è giunto il momento della resa dei conti...
questa sarà l'ultima battaglia...
se non riporteremo la vittoria questa volta tutto quello che avremo sinora passato non sarà servito a nulla...
siete stanchi, affamati, infreddoliti, siamo di numero inferiore e mal equipaggiati....
ma abbiamo doni che loro non hanno....
dignità, coraggio, rabbia, passione.... e cuore!!!!
....non ascoltate piu le mie parole ascoltate il vostro cuore!!!!" a questo punto stette zitto per una decina di secondi e fece cenno ai suonatori di tamburo di iniziare a suonare....
"quando sarete in battaglia.... qualunque cosa accada.... finchè sentirete il battito del vostro cuore.... niente sarà perduto!!!"
Finito questo discorso battè il pugno tre volte sul petto e fece girare il proprio destriero verso l'accampamento nemico.
Proprio in quell'istante venne avvistato che un drappello proveniente dall'accampamento straniero che si avvicinava...
Tre dei peggiori uomini dell'esercito nemico venivano in parata portando i drappi dei doni...
sero dinanzi al principe con uno strano fardello appresso.
Il peggiore dei tre inizio:
"Principe, questo a noi non serve più...." e con un colpò di pugnale taglio la corda che reggeva il fardello che cadde facendo un rumore sordo.
Il principe mandò Marigeven il generale più crudele che aveva a scoprire cosa c'era dentro quel fardello....
Marigeven aveva un viso bianco come la neve della sua terra, e capelli neri fluenti, i suoi occhi trasmettevano fermezza e crudeltà, sarebbe stata una principessa bellissima se il padre dopo che aveva ucciso due nutrici perche volevano appuntargli fiori nei capelli non avesse deciso di mandarla in guerra.
L'unica cosa che sembrava regalarle sorrisi era un animaletto che teneva nella sua tenda, nessuno lo aveva mai visto si diceva fosse un gatto, un procione o un piccolo demone.
Marigeven si avvicinò e scoprì il fardello; con il suo gesto scoprì il viso angelico che il giorno prima aveva rapito l'attenzione del principe.
Marigeven toccò con due dita, le labbra tumefatte della donna che sembrava non respirare....
stette li pochi secondi....
si girò verso il principe e con una voce flebile...
mentre una lacrima (evento mai visto prima) gli scendeva dal viso e cadendo per terra non fermava la sua corsa ma scendeva verso gli inferi, come fosse stata una goccia di lava infuocata,
"questa donna è nella terra di nessuno!!!".
La terra di nessuno... dove si trovano quegli esseri umani sospesi tra la vita e la morte, dove gli Dei chiedono loro di decidere se andare verso la morte o tornare alla vita...
Il principe... guardò i tre uomini, che fulminati da questo sguardo, smisero di sorridere e disse loro.
"Imploro il vostro re....il giorno degli Dei... tra un ora riceverete il dovuto, andate!"
Il giorno degli Dei era il giorno che un esercito poteva chiedere al nemico per offrire doni e compiere preghiere agli Dei, ma chi lo chiedeva doveva offrire all'avversario tutto il necessario, per fare la stessa cosa.
Ordinò a Cheredin di prendere la donna con se, per curarla ed ai soldati di tornare nell'accampamento.
A questo punto si avvicinò Drazondin che preoccupato disse..."principe... non abbiamo più vettovaglie che offriremo!?!"...il principe rispose..." prendete il mio tesoro degli avi, dividetelo in due e mandatelo a quell'infame."
Drazondin, sentendo queste parole atterrito, disse" ma siete pazzo?! l'oro degli avi, l'oro per il quale abbiamo combattuto?non possiamo consegnare tutto al nemico!!!"
Il principe...con uno scatto di ira si girò verso Drazondin, e prendendolo per i capelli con il pugnale puntato sulla corazza dove erano le tre rose nascoste, disse "chi sei tu per dire a me cosa è importante nella mia vita?!?
... l'oro, i diamanti, le stelle la luna a che servono se non puoi guardare invecchiare la donna che ami!?!? niente vale una sua lacrima tutto vale un suo sorriso!!! vai e non discutere mai piu le mie decisioni"
Detto questo, entrò nella sua tenda e nessuno lo vide più per quel giorno.

domenica, agosto 12, 2007

...a dar battaglia!!!!

....era giunto il crepuscolo.
Il cavaliere stanco per i colpi subiti, e per le ferite prodotte in guerre precedenti, ascoltava il consiglio dei saggi su come aprir la battaglia l'indomani.
I consiglieri erano saggi... in tutti si leggeva la vana speranza di resistere, tutti sapevano che quella agonia sarebbe durata poco...
Ad un certo punto il cavaliere sbattè il pugno sul tavolo e disse.... "Basta, preparate il mio destriero e vestitemi con la mia corazza più bella....vado a dar battaglia nell'accampamento avversario, lì staranno preparando la nostra sconfitta ed è una cosa che devono ottenere sul campo con il loro cuore e la loro rabbia non con piani preparati!!
Capisco signori strateghi che quel che sto dicendo può offendere la vostra scienza...
Ma nessuna scienza può spiegare il brivido che perquote la mia schiena quando guardo la donna amata!
E neanche questo mio attimo di follia ha un senso!!!
Radunate le truppe, parlerò loro!"
detto questo si alzò ed uscì...
Adunate le truppe.... il principe le passò in rassegna poi si fermò in maniera da essere udito da tutti e disse:
"Vado a dar battaglia da solo....
Questa guerra l'ho voluta io...
ed Io devo affrontare il nemico per primo...
se tornerò il Fato è dalla nostra parte...
se non tornerò, gli dei avranno deciso di punirmi per la mia insolenza,
se cosi fosse tornate dalle vostre mogli, dalle vostre amanti e date loro una vita felice....
questa è l'unica missione di cui un cavaliere debba vantarsi!
Onore a voi!"
Finito questo discorso si battè tre volte il pugno dove teneva la spada al petto e incitò il suo destriero alla disperata corsa.
Il destriero correva verso l'accampamento avversario, mentre le lacrime per la rabbia gli scendevano lungo il viso...
nei pressi delle guardie in difesa dell'accampamento iniziò a far roteare la spada sulla testa....
ne sgozzò subito tre...la quarta cadde per terra perdendola sua spada....
un intensa pioggia di frecce caddero sulla sua testa.
una lo colpì su una spalla....
lui la prese e la staccò.... e continuò la sua folle corsa entrando nell'accampamento.
i soldati lo guardavano con un misto di terrore, ammirazione e stupore...
continuò a dara battaglia, dando la morte a destra e sinistra...
poi ad un certo punto si dovette fermare...
li immobile c'era una ragazza proveniente da altri mondi....
non aveva paura lei...
il cavaliere iniziò a girarci intorno...
lei lo guardò e gli sorrise....
il cavaliere capì che quella notte non sarebbe mai finita....
si fermo un istante mentre i soldati accorrevano, si levò il drappo che utilizzava per difendere la sua mano da colpi leggeri... lo baciò e lo diede alla ragazza...e riprese la sua corsa....
vicino le tende del principe avversario e dei consiglieri aspramente combattè per farsi largo tra le schiere di nemici....
arrivato dinanzi al principe avversario, che sembrava vedesse un fantasma....
colpì a morte il consigliere piu anziano e guardando il traditore che siedeva accanto al principe avversario come se guardasse Tanatos negli occhi disse:
"...la guerra è un arte .... non una scienza"
sputò per terra e iniziò a fare la strada del ritorno facendosi largo...
Tornato nel suo accampamento tra il tripudio dei suoi uomini, stanco e ferito li radunò e disse...
"da quella parte ho visto Tanatos ed Eros...
domani daremo battaglia....
lasceremo al nemico una delle due..."
dette queste parole svenne....

sabato, agosto 11, 2007

La mia notte di San Lorenzo

...la notte delle stelle!?
io non ne ho viste...
i fantasmi affollavano la mia mente...danzavano attorno istigandomi alla follia utilizzando giochi di parole ricche di palindromi, sinonimi e metafore...
solamente per il gusto crudele di stuzzicare l'infermo che ha messo da parte la sua sicurezza e la voglia di offendere...
ma resistevo alla derisione per tedio in quella fase del sonno che ti permette di essere cosciente ed immaginare che tutto ciò al mattino svanirà,e resteranno dentro i segni di una notte crudele .
Nascosti nell'ombra , le principesse si trasformano in noiosi ragionieri che invece di ballare con i loro tutù, decidevano di razionalizzare la mia vita in numeri per chiedere alla fine di offrirgli l'anima.
Solo con le mie paure e la rabbia che si trasformavano in amaro veleno..." come quello dei piccoli serpenti che alla nascita mordono ed uccidono la propria madre" .
Ma il veleno bisogna inglobbarlo... o ti uccide corrodendoti dentro come se fosse acido.
E dei flashback mi regalavano attimi di tranquillità legata a ricordi che i fantasmi deridevano, colpendomi con sferzate di corde bagnate e sputi sulle ferite provocate...
ma la notte avanzava lentamente....
mi ero preparato alle offese...
avevo cercato di offuscare la mia mente per subire coscientemente i colpi.
e avanzava la notte...
ed aumentavano i fantasmi che stanchi del loro triste gioco, venivano allontanati dalle iene e dagli sciacalli ed alle grida per la sete mi veniva offerta acqua salmastra che lacerava dentro le mie viscere, e le ferite venivano sporcate dalla sabbia alzata dal vento.
Con un gesto il demone pù alto decise che le mie urla dovevano essere "silenziose" e per quanto mi sforzassi, non usciva un suono.
Solo gli sguardi mi rimanevono...
Non c'è nulla di più dignitoso,nell'amarezza della sconfitta, di guardare il proprio nemico negli occhi mentre affonda il suo colpo.

E giungeva l'alba portando con se la speranza della luce...
ma in quel momento, capì che doveva ancora giungere il peggio....
una donna bellissima, vestita di una splendida veste azzurra con il viso angelica, la pelle morbida profumata di zagara si avvicinò....alla sua vista tutti gli esseri crepuscolari sparirono impauriti....
mi si avvicinò sorridendo...
un espressione che regalava sicurezza ma nello stesso tempo terrore...
ed inizio....
inizio a sussurrarmi parole irripetibili per la loro dolcezza...
suoni che non avrebbero senso...
ma che regalavano ristoro alle mie mebra lacerate...
e tutto ciò mi provocava lamento, lacrime bruciavano il mio viso, immobile nel dover subire l'ennesimo affronto...
ed alla fine arrivò il mattino e rimasi io e la mia bolla di veleno....
con un insensata voglia di uno sconosciuto gusto di "pasta con la fagiolina".


"Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Come negar che ti amo vita mia?
Come togliermi in petto questa passion?" Grazie Vinicio

venerdì, agosto 10, 2007

Il Responso

Eccolo qui, un'altra volta ancora...
Il momento del responso.
E' un momento intimo...
alla fine di un esame...
durante un operazione di un caro...
alla fine della battaglia....
Odio questi momenti, dove non ho possibilità di esprimere me stesso..... dove esclusivamente sono comparsa e non attore protagonista.
L'unica speranza è che il tempo passi velocemente..... ma il tempo se ne frega!
L'unica certezza è di essere arrivato a questo punto cosciente dei miei mezzi ed aver dato tutto, senza mai bluffare, senza mai risparmiarmi, "anima e core", "rabbia e passione"....
ed allora si aspetta sperando che arrivi velocemente il responso o che questo limbo duri il più a lungo possibile.
tutto ciò fino a quando non si aprirà la porta con il responso... a quel punto.... ascolterò in silenzio... e qualunque esso sia, mi leccherò le ferite dal tempo, inutilmente, trascorso ad attendere e con il mio ghigno peggiore, senza rancore, sarò pronto ad affrontare altre battaglie.
Sempre fedele a me stesso, poichè nessun responso può cambiare la mia anima.


N.B.Con gli occhi rossi per la stanchezza a causa dell' ennesimo sforzo nell'inseguire i miei sogni, mi appresto a chiudere il mio notebook per un pò....

giovedì, agosto 09, 2007

mercoledì, agosto 08, 2007

senza senso

Sul margine di un disco di cui non vedo la fine ne la immagino, con una continua curva a sinistra sulla quale camminare, raccogliendo dall'esterno gli input che mi ricordano che il tempo deve essere raccolto dentro per farne tesoro e restituito quando mi sarà chiesto.
Resisto alla tentazione di lasciarmi andare nel baratro dell'infinito semplicemente per la curiosità di saper ecosa c'è alla fine di una caduta che immagino senza fine.
Come quando si cerca di ottenere ciò che si vuole senza pensare alle conseguenze di ciò che un gesto può provocare; nella confusione di un equilibrio cosmico che permane e di cui io non sono altro che un atomo infinitesimale.
Disturbato nel mio ascoltare il ritmo senza senso di una musica di voci stonate, da un rumore lontano che serve esclusivamente a non far rapire la mia mente e lasciare un barlume di logica nel completo disprezzo della realtà che risulta ancora piu fantasiosa di qualsiasi realtà finta creada da uno scrittore.
E la mia anima è rapita in questo vorticoso momento in cui riesco a farmi trascinare lungo i flutti dei suoni.
...e tutto ciò è... senza senso